Il dubbio di una “velata” discriminazione: il diritto di indossare l’hijab sul luogo di lavoro privato nei pareri resi dall’Avvocato generale alla Corte di giustizia dell’Unione europea -
SOMMARIO: 1. La novità e la rilevanza della questione pregiudiziale relativa all’uso del velo islamico in azienda sollevata davanti alla Corte di giustizia – 2. I termini della vicenda esaminata dalla Cassazione belga – 3. Il rinvio operato dalla pronunzia “gemella” della Cassazione francese – 4. Il profilarsi della questione pregiudiziale in controversie riguardanti lavoratori del settore pubblico – 5. Le conclusioni dell’Avvocato generale nella causa C-157/15: a ) l’approccio “onnicomprensivo” nell’analisi della fattispecie – 6. (segue): b ) discriminazione diretta o indiretta? – 7. (segue): c ) la giustificazione del trattamento differenziato – 8. (segue): d ) la salvaguardia dell’”identità nazionale” degli Stati – 9. Le conclusioni dell’Avvocato generale nella causa C-188/15 – 10. La querelle sulla mise da spiaggia per le donne islamiche (breve divagazione, in attesa della decisione della Corte di giustizia).
The doubt on a “veiled” discrimination: the right to wear an Islamic headscarf at work in the opinions given by the Advocate General to the European Court of Justice
The author
Professore ordinario di Diritto ecclesiastico nell’Università degli Studi di Messina, Dipartimento di Giurisprudenza
Notes
Contributo sottoposto a valutazione