Riti vudù e reato di riduzione in schiavitù: un nuovo riconoscimento giudiziale della variabile culturale (nota a Cass. pen., sez. I, del 3 febbraio 2022, n. 3796) - by Silvia Carta

Voodoo rites and the crime of enslavement: a new judicial recognition of the cultural variable (note to Criminal Court of Cass., sect. I, 3 February 2022, no. 3796)

ABSTRACT: In questo contributo si analizzano le modalità con cui la Cassazione affronta la trattazione di un elemento culturale, quello del rituale vudù\juju, in un caso di riduzione in schiavitù di alcune giovani nigeriane, costrette alla prostituzione. Attraverso un focus sulle argomentazioni che i giudici di legittimità utilizzano per attribuire a questa variabile culturale un ruolo portante nella compressione della libertà personale delle vittime, si evidenzierà come lo strumento della perizia antropologica sia stato importante per far emergere la rete di significati assunta dal rituale nell'ottica culturale delle vittime e per esplicare la sua forza vincolante. L’attenzione data al contesto culturale delle vittime è interpretata qui come sintomatica di una apertura alla diversità culturale, in grado di fornire una tutela effettiva e proprio per questo, un modello replicabile anche in altri settori dell’ordinamento, come ad esempio quello della protezione internazionale. Questo punto di vista è approfondito attraverso la breve analisi di alcuni dei contesti culturali in cui i rituali vudù sono diffusi e della loro potenziale lesività rispetto a diritti costituzionalmente garantiti, anche al di fuori delle ipotesi strettamente legate alla tratta e alla prostituzione.

SOMMARIO. 1. I fatti all’origine della sentenza - 2. La trattazione dell’elemento culturale da parte dei giudici - 3. La complessità del fenomeno vudù - 4. Dal diritto penale alla protezione internazionale: vudù, stregoneria ed effettività della tutela dei diritti fondamentali.