Non è la fine ma solo l’inizio: la dimensione cristiana del tempo -
Nel cristianesimo il tempo ha un’importanza fondamentale. Cristo è il signore del tempo: è il suo principio e la sua conclusione, ha scritto Giovanni Paolo II nella Lettera apostolica Tertio millennio adveniente. In effetti una delle idee forti che la religione cristiana ha sempre nutrito è quella di conferire un senso al tempo, di sottrarlo all’insignificanza del suo fluire istituendolo come storia che intercorre tra la salvezza promessa da Cristo e la sua compiuta attuazione, trasformandolo in spazio decisivo della prova in cui si giudica la risposta umana all’appello divino. Il tempo viene ridotto a concetto lineare, con un inizio e con una fine, e la suggestione apocalittica, declinata come evento terribile e catastrofico, assume per la Chiesa il significato di svelare (la parola Apocalisse deriva appunto dal greco apocalypsis, rivelazione) che il mondo potrà salvarsi da se stesso e dalla propria finitudine. (continua)
The author
Professore associato di Diritto canonico ed ecclesiastico nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Firenze
Notes
Contributo al Convegno “Tempo di Apocalisse” (Palermo, 20/28 settembre 2008), destinato alla pubblicazione negli Atti a cura della rivista Il Segno