L’evoluzione del concetto di ordine pubblico nel giudizio di delibazione -
SOMMARIO: 1. Alle origini del concetto di ordine pubblico nel giudizio di delibazione (Corte cost., sent. n. 18 del 1982) - 2. L’interpretazione giurisprudenziale: il criterio della “maggiore disponibilità” verso l’ordinamento canonico e il principio di tutela dell’affidamento incolpevole (Cass. civ., S.U., sent. 1° ottobre 1982, n. 5026) - 3. La delibazione nella nuova disciplina concordataria del 1984 e l’autonomia delle parti - 4. Il decorso del tempo, la convivenza dei coniugi e le esigenze di riforma del regime degli effetti patrimoniali della delibazione (Cass. civ., S.U., sent. 20 luglio 1988, n. 4700) - 5. L’evoluzione dell’ordinamento italiano e la sua incidenza sul concetto di ordine pubblico - 6. La tipicità dei vizi di nullità come espressione dell’accresciuta rilevanza del rapporto coniugale nella disciplina civilistica del matrimonio. La convivenza dei coniugi come elemento ostativo alla delibazione (Cass. civ., S.U., sent. 18 luglio 2008, n. 19809) - 7. Le successive oscillazioni della giurisprudenza: verso la pronuncia delle Sezioni Unite del 2014 - 8. Ragioni del progressivo allontanamento dell’ordine pubblico italiano dal sistema matrimoniale canonico - 9. Le esigenze di protezione della persona e il principio della parità dei coniugi alla base della rilevanza assunta dal rapporto coniugale nell’evoluzione dell’ordine pubblico in materia matrimoniale - 10. Criticità delle pronunce delle Sezioni Unite del 2014 - 11. Il superamento della pregiudiziale economica e i suoi effetti sul processo canonico - 12. Osservazioni conclusive.
The development of the concept of public order in the judicial proceeding of exequatur for ecclesiastical judgements of marriage nullity in Italy
ABSTRACT: This paper examines the controversial development of the concept of public order in the judicial proceeding of exequatur in the decisions of the Italian Supreme Court. Under the current Concordat between Italy and the Holy See (1984) the concept of public order represents a limit for the civil recognition (“delibazione”) of a declaration of marriage nullity. The paper then focuses on the effects of the latest judgements issued by the United Sections of the Supreme Court (2014), banning the exequatur of ecclesiastical nullity sentences for marriages lasting over three years. It provides a critical view of this restrictive move in the light of the deep transformations undergone by Italian family law in the last decades.
The author
Professore ordinario di Diritto canonico ed ecclesiastico nell’Università LUMSA di Roma, Dipartimento di Giurisprudenza Economia Politica e Lingue moderne.
Notes
Il contributo, non sottoposto a valutazione, riproduce il testo, ampliato e con note, della relazione letta in occasione della riunione dell‘Arcisodalizio della Curia Romana sul tema “Delibazione e matrimonio ‘in facto’ nell’ottica civilistica e canonistica” (Roma, 21 marzo 2019), ed è destinato alla pubblicazione nel volume degli Atti.