Notevole distanza di tempo – quarant’anni – per riflettere sui temi posti da un libro. Ma non sufficiente a creare il doveroso distacco dell’animo e l’esercizio pacato della ragione quando esso appartiene alla biografia personale e accademica di chi è chiamato a riflettere. È questo il mio caso di fronte al libro di Francesco Zanchini. Il quale è stato correlatore, insieme al prof. Renato Baccari, della mia tesi di laurea presso l’Università di Bari. Forse sono stato il primo studente laureatosi con lui, che aveva conseguito da poco la libera docenza. Era il 1969, lo stesso anno di edizione de La Chiesa come ordinamento sacramentale. Zanchini aveva seguito per mesi lo svolgimento della mia tesi su un tema vicino alla sua sensibilità (Il magistero ecclesiastico in materia politica e sue ripercussioni nel diritto dello Stato), incaricandosi di arginare un torrente di parole in capitoli e paragrafi, che provvide ad intitolare da solo. (continua)