La Chiesa e gli altri culti -
Inutilmente un cultore di diritto canonico cercherebbe nel Codex una qualche disposizione che affronti l’argomento, e ciò nonostante la sua attualità ed importanza e il fatto che sia stato promulgato dopo il Concilio Vaticano II, dal momento che tale corpo di norme riguarda la vita interna della Chiesa, la sua costituzione ed organizzazione, i mezzi di cui si avvale. Qualcosa di più si rinviene nei Documenti del Concilio Vaticano II, in particolare nella “Lumen Gentium” ove - dopo avere accennato al patto istituito da Cristo con Israele e Giuda, dal momento che tutti i credenti in Cristo costituiscono il nuovo Popolo di Dio, una stirpe eletta, che “ha per condizione la dignità e libertà dei figli di Dio […] per legge il nuovo precetto di amare come lo stesso Cristo ci ha amati […] e per fine il Regno di Dio” (L. G. n. 9) – parla dei rapporti con i cristiani non cattolici, ai quali la Chiesa si sente congiunta sotto un solo Pastore (L. G. n. 15), e di quelli con i non cristiani che, pur non avendo ancora ricevuto il Vangelo, fanno parte del Popolo di Dio, in particolare i musulmani che professano la fede in Abramo, adorano un solo Dio e che “senza colpa ignorano il Vangelo di Cristo” (L. G. n. 16). (Continua)
L'autore
Professore ordinario di Diritto ecclesiastico nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Napoli.
Note
Relazione tenuta in occasione del Convegno sul tema “La Chiesa in Italia: oggi” organizzato dal Dipartimento di Scienze giuridiche, Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Ferrara (16-17 ottobre 2009).