Sul proposto ripristino della elezione dei vescovi. Dal diritto romano alle “cinque piaghe” di Rosmini (idea antiquata o segno dei tempi?) -
È dai tempi del Vaticano II che ricorre, nel dibattito di area “progressista”, il refrain del ritorno alla elezione dei vescovi, mentre le dinamiche evolutive dell’ordinamento sembrano muoversi in direzione diametralmente opposta. E se n’è fatto cenno, perfino, a proposito della crisi della pedofilia dei preti.
D’altro canto, è comprensibile che l’attuale, tenace insistenza del sistema nella tante volte ribadita direzione del più esasperato centralismo possa dar luogo a reazioni ricorrenti di protesta, e perfino di impaziente riprovazione. Ultimamente, anche in Italia hanno cominciato a diffondersi sul punto le tesi riformatrici vivacemente sostenute dal movimento internazionale WAC (Siamo chiesa, è il nome del ramo italiano di tale organizzazione). (Continua)
L'autore
già professore ordinario di Diritto canonico nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Teramo.