Sui requisiti «morali» per l’approvazione della nomina dei ministri dei «culti ammessi» (osservazioni a TAR Sicilia – Catania, Sez. II, 28 settembre 2007, n. 1505) -
SOMMARIO: 1. Il caso, il dato normativo e i profili giuridici controversi – 2. Le condanne riportate e la dubbia sopravvivenza dei loro effetti penali – 3. Le contrapposte argomentazioni sulla discrezionalità del provvedimento – 4. La (corretta) interpretazione dei precedenti – 5. L’originaria valenza politica e i limiti della compatibilità costituzionale dell’atto – 6. I postulati fondamentali del dibattito dottrinale – 7. L’analogia con i requisiti di capacità per l’esercizio delle pubbliche funzioni – 8. La natura di atto discrezionale o vincolato – 9. I margini per una interpretazione costituzionalmente orientata della legge n. 1159 – 10. Una «speciale moralità» per il ministro di culto?
L'autore
Professore associato di Diritto ecclesiastico comparato nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Messina
Note
La sentenza è riportata per esteso in calce al commento.