Perché è necessaria una legge sulla libertà religiosa? Profili e prospettive di un progetto di legge in Italia - di Silvio Ferrari

In apertura del mio intervento enuncerò subito i tre temi che ne costituiscono la sostanza. Al termine di queste rapide e necessariamente imprecise enunciazioni ritornerò su ciascuno di essi per definirne meglio il senso e i contenuti. Vorrei innanzitutto collocare il progetto di legge di cui stiamo discutendo nel suo contesto europeo. Dei 27 paesi che sono membri dell’Unione europea, 16 hanno leggi che - pur variamente denominate - sono comparabili per struttura, temi e funzioni a quella che è oggetto del nostro esame. Tra questi 16 Stati, 9 regolano i rapporti con le comunità religiose sulla base di un concordato con la Chiesa cattolica e di intese con le altre confessioni religiose, il cosiddetto modello italiano di rapporti tra Stati e religioni. Vi è un solo Stato che ha adottato il modello italiano ed è privo di una legge sulla libertà di religione e questo Stato è l’Italia. A giudicare dal panorama europeo, una legge sulla libertà religiosa sembra quindi essere un complemento strutturalmente necessario di ogni sistema fondato sulla stipulazione di concordati e intese. Dovremmo chiederci perché.