Martini di fronte all'immigrazione e agli stranieri: prospettive per le istituzioni e la convivenza di tutti -
SOMMARIO: 1. Il contesto socio-politico-ecclesiale del magistero del cardinale Martini circa l’immigrazione e gli stranieri: allargamento dell’UE, caduta delle divisioni in Europa, costruzione della nuova UE, crescente immigrazione extraUE - 2. La prospettiva ideale: il personalismo cristiano e il processo di unificazione europea - 3. La presenza degli stranieri privi di sicurezza giuridica e in cerca di lavoro e di ospitalità interpella i cittadini e i cristiani nel sostegno e nell’accoglienza: l’immigrazione come forma di povertà - 4. Non ignorare, né reprimere il fenomeno migratorio, ma accogliere ogni persona come tale: l’esigenza di norme condivise improntate all’eguaglianza nella tutela dei diritti fondamentali per regolare in modo ordinario l’immigrazione e la convivenza. Risolvere i problemi degli stranieri contribuisce a risolvere anche i problemi degli italiani - 5. Non generalizzare, ma discernere i diversi tipi di migrazione in base agli effetti positivi per la persona migrante e nell’ambito di un nuovo ordine economico globale: gli Stati di origine e quelli di immigrazione contengano le cause economiche e politiche che rendono insostenibile vivere e costringono a emigrare e favoriscano l’emigrazione come libera scelta derivante da interdipendenza e da desiderio di miglioramento culturale ed economico - 6. I diritti fondamentali di ogni persona umana da riconoscere a tutti, cittadini e stranieri: occorre prevedere un cammino graduale e progressivo verso la concreta realizzazione di una “carta dei diritti del migrante” - 7. L’immigrazione non come minaccia, ma come occasione profetica di rigenerazione e cambiamento per ogni società e per ogni Stato: nei rapporti tra nord e sud del mondo superare ogni forma di razzismo e imparare a convivere pacificamente in una società multiculturale, a superare le frontiere, ad accogliere, a educare al rispetto delle differenze e a rispettare norme comuni improntate all’eguaglianza e al rispetto dei diritti fondamentali della persona - 8. Condizione per una integrabilità che non introduca germi di scontri razziali e sociali è assicurare l’accettazione e l’assimilazione da parte di tutti di un nucleo minimo di valori: il principio di eguaglianza senza discriminazioni e la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Conseguenze di tali principi: l’impossibilità di importare istituti giuridici fondati su discriminazioni o contrarie alla laicità dello Stato e di adottare politiche migratorie disumane o liberticide - 9. Occorrono atteggiamenti più solidi e maturi di fronte all’immigrazione: con azioni culturali ed educative aiutare a formare la società multiculturale; evitare chiusure e ripiegamenti su sé stessi e disciplinare con leggi il processo migratorio - 10. Imparare a conoscersi e a accettarsi reciprocamente e a convivere tra diversi in una società multiculturale e multireligiosa e di immigrazione: prospettive e dilemmi del pluralismo nei rapporti interpersonali e sociali, nella comunicazione, nell’educazione interculturale e nell’integrazione sociale - 11. Le prospettive del dialogo islamo-cristiano nella vita quotidiana: educare bambini e ragazzi a conoscere e rispettare le diversità religiose e convivere pacificamente rispettando le leggi senza chiedere trattamenti speciali e senza rinnegare la propria identità - 12. Una Chiesa da genti diverse, accogliente, aperta agli stranieri, un esempio per tutti di fraternità che favorisce la convivenza: il sogno della Chiesa di Ambrogio e il sogno della Chiesa di Martini - 13. A fondamento di tutto la visione dello straniero e delle migrazioni nella Bibbia: l’uomo migrante e i tre motivi (carismatico, cristologico, escatologico) per l’accoglienza dello straniero - 14. L’eredità del magistero di Martini su immigrazione e stranieri.
ABSTRACT: The paper analyses the relevance of the thought of Carlo Maria Martini, Cardinal and Archbishop of Milano from 1979 to 2003, with regard to the legal and political choices that national and European institutions must make in order to regulate both immigration and a multicultural and multireligious coexistence. After recalling the background of Christian personalism and of European unification, the paper focuses on the institutional and legal aspects of Martini’s thinking which is founded on the biblical message as well as on a true commitment to constitutional, international and European provisions. According to Martini, migration is an ordinary phenomenon and it should be managed in an ordinary way, also as a chance to improve everyone’s conditions and to renew all States. We must therefore both prepare ourselves and educate to coexistence among people of different cultures and religions: such a coexistence will be peaceful only if everyone respects the principle of equality, the secularity of the State and the fundamental rights of each person.
L'autore
Professore associato di Diritto costituzionale nell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Dipartimento di Giurisprudenza.
Note
Il contributo, sottoposto a valutazione, riproduce il testo, ampliato e con il corredo delle note, della Relazione svolta durante la prima Martini Lecture Bicocca (Milano, 22 marzo 2019), prima della lecture svolta dall’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi, Esodi forzati oggi: una questione di umanità. La Martini Lecture Bicocca è una lettura attualizzata del magistero del Cardinale Carlo Maria Martini, Arcivescovo di Milano dal 1980 al 2002, proposta dal Centro pastorale “C.M. Martini” in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e la Fondazione Carlo Maria Martini, e patrocinata dall’Arcidiocesi di Milano.