Libertà della scienza come premessa della libertà di insegnamento -
1 - È dato per scontato – negli anni in cui viviamo – che la “libertà del sapere” costituisca il necessario presupposto perché si possa vivere una esperienza culturale edificante: e si possa poi trasmettere le nostre acquisizioni, ponendo coloro che ci leggono e ci ascoltano non solo in condizione di apprendere, e di far proprio ciò che è consegnato alla loro attenzione e comprensione, sí anche in condizione di ripensare criticamente quanto appreso e spingersi oltre verso orizzonti più spazianti. Ciò diamo per pacifico. C’è lo garantisce la Costituzione democratica: «L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento». E di conforto [per chi riponga la sua fede nella religione dominante] è la Costituzione pastorale Gaudium et Spes là dove attesta essere «proprio della persona umana il non poter raggiungere un livello di vita veramente e pienamente umano se non mediante la cultura». (continua)
L'autore
Professore emerito di Storia del Diritto canonico della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza".
Note
Il contributo (già apparso su Costituzionalismo.it) riproduce la Relazione al IV Convegno della Rivista organizzato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma “La Sapienza” sul tema “L’istruzione e la ricerca nella democrazia italiana” (Roma, 9 marzo 2009).