L’eredità della scienza canonistica -
Sono passati poco più di trent’anni dall’emanazione del nuovo codice di diritto canonico e ancora meno dalla promulgazione del Codex Canonum Ecclesiarum Orientalium: un’inezia nel fluire della storia e segnatamente della storia giuridica; un’enormità nell’accelerazione che stiamo vivendo. La realizzazione di una nuova codificazione è un segno di vitalità evidente per un ordinamento giuridico che già conosce duemila anni di storia. E allora, perché parlare, quasi anzitempo, di eredità? Il fatto è che l’insegnamento e la rilevanza che provengono dallo studio del diritto canonico, per la scienza giuridica cosiddetta secolare, non possono essere confinati esclusivamente entro il recinto della sua positiva vigenza: essi investono un terreno molto più ampio, del quale però forse abbiamo perduto, in questi ultimi anni, consapevolezza e confini. (segue)
L'autore
Professore ordinario di Diritto canonico nell'Università Alma Mater Studiorum di Bologna, Dipartimento di Giurisprudenza.
Note
Il contributo, non sottoposto a valutazione, riproduce il testo della relazione d’apertura del Convegno Nazionale dell’ADEC sul tema “Per una disciplina che cambia. Il diritto canonico e il diritto ecclesiastico nel tempo presente” (Bologna, 7-9 novembre 2013), ed è destinato alla pubblicazione negli Atti del Convegno.