Le radici culturali e religiose della identità europea -
Vi sono temi tanto variamente articolati da porre in condizione chi sia chiamato a discorrerne in linea generale (e in termini sintetici) di non poter sottrarsi a una catena di audaci semplicizzazioni (e forzature) delle quali non gli resta che scusarsi anticipatamente con i suoi interlocutori. Difficile sfuggire a questo rischio quando s’ha che fare con un argomento come il nostro: specie se poco disposti a condiscendere al consueto privilegiamento [spesso di stampo apologetico] d’un singolo fattore ideale (quanto che sia significante) della «identità europea»: laddove è forza tener conto – nel parlarne – della convergenza operativa di una pluralità di co-fattori, i quali [svolgendo ciascuno un proprio ruolo] hanno concorso («in termini dialettici») a fare della nostra Europa ciò che l’Europa è adesso: ciò che ha saputo faticosamente diventare – lungo i secoli – in fatto di cultura, di sensibilità, di civiltà. (continua)
L'autore
Professore emerito di Storia del Diritto canonico dell'Università degli Studi di Roma "la Sapienza", Facoltà di Giurisprudenza.
Note
Per la cortesia dell’Autore si ripropone l’articolo già apparso nel volume «Metamorfosi del “Cattolicesimo reale”. Sulla dinamica ideologica del movimento cristiano principale», Rubbettino editore, Soveria Mannelli, 2010.