Le minoranze religiose escluse. Introduzione al tema - di Silvio Ferrari

Questo incontro nasce da un dato di fatto che è sotto i nostri occhi: in Italia non tutte le minoranze religiose sono uguali o, meglio, sono trattate nello stesso modo dall’ordinamento giuridico. Nel 1978 Giorgio Peyrot poteva definire le minoranze religiose in Italia un “coacervo anonimo degli indistinti”. Aveva ragione perché allora vi era una divisione netta tra la Chiesa cattolica da un lato, i cui rapporti con lo Stato italiano erano regolati dai Patti lateranensi, e tutte le altre comunità religiose dall’altro, che ricadevano sotto la disciplina della legge sui culti ammessi del 1929. Ora non è più così e continuare a parlare di maggioranza e minoranze religiose, come se esse fossero due blocchi monolitici, sarebbe fuorviante. All’interno di quello che era “il coacervo anonimo degli indistinti”, è necessario distinguere almeno due grandi gruppi di minoranze religiose, quelle incluse nel sistema giuridico italiano e quelle che invece ne restano ai margini e che nel titolo di questo incontro sono definite “le minoranze religiose escluse”.

Religious minorities escluded. A thematic introduction

ABSTRACT: In the contest of a wider pluralism of the Italian and of the European society at large, it is more and more necessary to try to guarantee an equal treatment to all religious minorities. But how to identify what a religious minority is? This paper points three possible ways and finally proposes a new possible tool to analyse the legal status of religious minorities in Europe.