La Santa Sede e la Conferenza di Helsinki per la sicurezza e la cooperazione in Europa -
“La Conferenza di Helsinki sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa" - è stato autorevolmente affermato dal card. Achille Silvestrini – "ha rappresentato un’esperienza unica nel suo valore. Era la prima volta, dopo il Congresso di Vienna del 1825, che la S. Sede partecipava come full member in un Consesso di Stati (… ). La presenza della S. Sede ad Helsinki ha rappresentato un segno concreto della concezione della pace fra le nazioni come valore morale prima ancora che come questione politica, e una occasione per rivendicare la libertà religiosa come una delle libertà fondamentali di ogni persona e come valore di correlazione nei rapporti fra i popoli”. La Conferenza di Helsinki, che vide ovest ed est uniti sulla via della distensione, costituisce l’esito di una serie di fattori - storici, politici e diplomatici – che hanno infine condotto i soggetti interessati a incontrarsi per discutere di temi di comune interesse, nonostante la forte contrapposizione all’epoca esistente fra i diversi schieramenti a livello mondiale ed europeo. (continua)
L'autore
già professore ordinario di Diritto ecclesiastico e canonico nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Perugia.
Note
Il contributo, non sottoposto a valutazione, riproduce il testo della relazione tenuta al Convegno su "Agostino Casaroli: lo sguardo lungo della Chiesa" organizzato dal Dipartimento di Scienze giuridiche dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Piacenza (Piacenza, 21-22 novembre 2014), ed è destinato alla pubblicazione negli Atti.