La proposta di legge in materia di libertà religiosa nei lavori del gruppo di studio Astrid. Le scelte operate in materia matrimoniale e per la stipulazione delle intese -
Tenterò di rispondere a due interrogativi: Perché un intervento legislativo in materia di matrimonio e di intese? E quale intervento potrebbe offrire garanzie costituzionalmente adeguate alle istanze di tutela registrate oggi in tali particolari materie? La risposta alla prima domanda coincide, in parte, con le ragioni per le quali ho accettato l’invito a partecipare al gruppo di lavoro che la Fondazione Astrid ha costituito, sotto il coordinamento del prof. Zaccaria, in vista della promozione di un completo, ossia più esaustivo adeguamento a Costituzione della disciplina nazionale in materia di libertà di coscienza e religione. A giudizio largamente condiviso, infatti, la normativa vigente registra criticità costituzionalmente rilevanti almeno su due fronti. Uno è quello dell’applicazione, pur residuale, della legge sui culti ammessi, vecchia, prima e oltre che anagraficamente, nei suoi contenuti normativi e nel suo DNA, incompatibili con la forma costituzionale dell’Italia repubblicana. (Continua)
L'autore
Professore ordinario di Diritto ecclesiastico nell’Università degli Studi di Messina, Dipartimento di Giurisprudenza.
Note
Il testo, non sottoposto a valutazione, riproduce la relazione svolta oralmente durante il Seminario organizzato dalla Fondazione Astrid a Roma il 6 aprile 2017. È già pubblicato in Rassegna Astrid, n. 7/2017, con la nota: “Il testo della proposta di legge Astrid, al quale lo scritto fa riferimento, è riportato in allegato. Si tratta di una bozza ancora in versione provvisoria; essa è stata elaborata da un gruppo di studio di Astrid coordinato da Roberto Zaccaria e sarà rivista anche alla luce del dibattito sviluppatosi nel corso del seminario del 6 aprile”. Il testo della proposta di legge, per comodità del lettore, è riportato in calce.