La proposta di legge in materia di libertà religiosa nei lavori del gruppo di studio Astrid. Le scelte operate nel campo della libertà collettiva -
Nelle parti dedicate alla dimensione collettiva della libertà religiosa, la Proposta dà spazio a tre figure: due oggetto di espliciti riferimenti costituzionali, l’associazione con fine di religione o di culto e la confessione religiosa; una terza nuova, l’associazione filosofica e non confessionale, di chiara derivazione europea già nella denominazione. Inizio dalle associazioni con finalità di religione o di culto, che nella Proposta hanno un risalto senz’altro significativo. Esso però non è teso a oscurare o attenuare il rilievo di altre figure, in particolare della confessione religiosa, alla quale la Costituzione riserva un’attenzione tutta speciale e che nel progetto ha prerogative esclusive. Quel risalto ha altre ragioni, già esplicitate anche da chi ha parlato prima di me. Il progetto prova ad affrontare i problemi emersi in tempi recenti con lo sviluppo dell’associazionismo religioso, che ha interessato, in particolare, le comunità di nuova formazione o insediamento e che ha trovato un po’ tutti impreparati. (Continua)
L'autore
Professore ordinario di Diritto ecclesiastico nell’Università degli Studi di Cagliari, Dipartimento di Giurisprudenza.
Note
Il testo, non sottoposto a valutazione, riproduce la relazione svolta oralmente durante il Seminario organizzato dalla Fondazione Astrid a Roma il 6 aprile 2017. È già pubblicato in Rassegna Astrid, n. 7/2017, con la nota: “Il testo della proposta di legge Astrid, al quale lo scritto fa riferimento, è riportato in allegato. Si tratta di una bozza ancora in versione provvisoria; essa è stata elaborata da un gruppo di studio di Astrid coordinato da Roberto Zaccaria e sarà rivista anche alla luce del dibattito sviluppatosi nel corso del seminario del 6 aprile”. Il testo della proposta di legge, per comodità del lettore, è riportato in calce.