La natura giuridica delle fabbricerie alla luce della riforma del Terzo settore - di Pierluigi Consorti

SOMMARIO: 1. Singolarità della natura giuridica di ciascuna fabbriceria - 2. La controversa natura ecclesiastica delle fabbricerie - 3. Il patrimonio delle fabbricerie come “bene comune” economicamente rilevante - 4. L’interesse pubblico per la gestione comune delle fabbricerie - 5. Le poche fabbricerie attuali: una diversa dall’altra - 6. Le attuali fabbricerie: enti a esaurimento e a numero chiuso - 7. Tre diverse tipologie per le attuali fabbricerie - 8. Il controllo pubblico sulle attuali fabbricerie - 9. La controversa ecclesiasticità delle attuali fabbricerie - 10. La controversia circa la natura pubblica o privata delle attuali fabbricerie (un’eredità delle Onlus) - 11. La diversità di opinioni circa la natura giuridica delle diverse fabbricerie - 12. L’impatto della riforma del Terzo settore sulla natura giuridica delle attuali fabbricerie - 13. Quali conseguenze per le fabbricerie Onlus? - 14. L’irrilevanza giuridica di una previa qualificazione pubblica o privata comune alle attuali fabbricerie - 15. La plausibilità del ricorso da parte di alcune attuali fabbricerie alla qualificazione di “impresa sociale” - 16. Conclusione.

The legal nature of “fabbricerie” in the light of the Third Sector Law reform

ABSTRACT: The “fabbricerie” (fabrique in French: untranslatable into English) are ancient institutions responsible for the administration of the asset of some particularly important churches (for example, cathedrals). For the most part, they administer an invaluable artistic and cultural heritage. However, their legal discipline is controversial, especially after the approval of the recent reform of the Third Sector. This contribution briefly reconstructs the situation and expresses an orientation contrary to their equivalence with the new “Enti del Terzo settore”, but inclined to the possibility to give them (rectius: to some of them) the qualification of “impresa sociale”.