La “Dichiarazione di intenti per la federazione dell’Islam italiano”: un primo commento - di Paola Fantelli

A circa un anno dalla approvazione della Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione, alcuni esponenti musulmani hanno presentato ufficialmente un documento redatto a Roma, il 13 marzo 2008, intitolato Dichiarazione di intenti per la federazione dell’islam italiano, prospettando il proposito di  costituire una federazione islamica in Italia che si riconosca nei principi della Costituzione edella stessa Carta dei valori. Quest’ultima, adottata, come è noto, nel 2007 dall’allora ministro dell’Interno, Giuliano Amato, e tradotta in otto lingue per essere più facilmente accessibile a tutte le comunità di immigrati, prospetta “una mappa” di orientamento in materia di multiculturalità e pluralismo etnico e religioso, proponendo con un linguaggio semplice e lineare un percorso costituzionale per tutte le realtà confessionali italiane e dunque non esclusivamente destinato all’Islam. Anche se, indubbiamente, essa assume un ruolo determinante nella prospettiva di una possibile negoziazione bilaterale tra l’Islam e i pubblici poteri. (Continua)