La competenza di legittimità e di merito della Segnatura Apostolica secondo la Lex propria -
SOMMARIO: 1. Prodromi e caratteri del sistema di giustizia amministrativa ecclesiastica – 2. La varietà tridimensionale delle competenze della Segnatura e la sua «identità giustiziale» - 3. L’inconciliabilità fra lo scopo della curatela spirituale del singolo fedele e l’opposizione binaria fra legittimità e merito – 4. Oltre il limite della pura e semplice dichiarazione di illegittimità dell’atto impugnato – 5. Le pronunzie della Segnatura e l’efficacia ultimamente risolutoria delle controversie – 6. La Segnatura come giudice per l’ottemperanza delle sue stesse pronunzie – 7. La via giustiziale nell’esplicazione dei poteri sostitutori della Segnatura – 8. L’interesse del fedele al riscontro di una (eventuale) manifesta iniquitas per il tramite di un processo – 9. I caratteri indeclinabili del «giusto processo» amministrativo canonico – 10. La necessaria, adeguata motivazione delle pronunzie della Segnatura – 11. L’indispensabile confronto con l’opinione pubblica ecclesiale mediante una sistematica ed ufficiale pubblicazione delle pronunzie del Tribunale Apostolico.
L'autore
Professore ordinario di Diritto canonico nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Messina.
Note
Relazione svolta nella “Sala dei Cento Giorni” del Palazzo della Cancelleria Apostolica, in Roma, per la prima delle “Riunioni culturali 2009”, programmate dall’Arcisodalizio della Curia Romana. Il testo è destinato, in edizione ridotta, agli Studi in onore di Antoni Stankiewicz.