Il motto statunitense “In God We Trust” alla luce della storia e della tradizione del Primo emendamento -
SOMMARIO: 1. Introduzione - 2. Il Primo emendamento e le garanzie gemelle dell’Establishment Clause e del Free Exercise Clause: una panoramica ricostruttiva - 2.1. I tre principali test utilizzati dalla Corte in sede di judicial review e basati sul Primo emendamento: il Lemon test, l’Endorsement test e il Coercion test - 2.2. La recente sentenza Kennedy v. Bremerton School Dist. del 27 luglio 2022: l’abbandono (definitivo) del Lemon test in favore del criterio ermeneutico orientato alla “history and tradition” - 3. Le origini e la mobilitazione politica del motto degli Stati Uniti d’America - 3.1. Il XVIII secolo, la Rivoluzione americana e la diffusione del motto “E Pluribus Unum” - 3.2. Il XIX secolo e la Guerra Civile: la giustapposizione di “In God We Trust” accanto a “E Pluribus Unum” - 3.3. Il XX secolo e la Guerra fredda: “In God We Trust” diventa (l’unico) motto nazionale - 3.4. I diversi usi del motto nazionale lungo il dispiegarsi della storia - 4. Le caratteristiche dell’American civil religion e le sue ambivalenze - 5. Il motto nazionale in alcuni significativi obiter della Corte suprema: il deismo cerimoniale e le sue critiche - 5.1. Il deismo cerimoniale in alcune pronunce della Corte suprema - 5.2. Le riflessioni (preoccupate) della dottrina - 6. Riflessioni conclusive e spunti di comparazione - 6.1. L’uso della storia e della cultura nell’ordinamento italiano: cenni di comparazione sull’insegnamento della religione cattolica e sull’esposizione del crocifisso a scuola - 6.2. L’altro verso dell’American civil religion: ideologia e populismo.
The U.S. motto "In God We Trust" in light of the history and tradition “of the First Amendment
ABSTRACT: This essay reflects upon the U.S. national motto “In God We Trust” and religious liberty. It describes the birth and the life of the U.S. national motto from an historical and a normative perspective, and in relation with three crucial events that forged the United States’ historical conscience: the American Revolution, the Civil War, and the Cold War. It highlights how the motto has embraced different purposes and meanings, as well as attained varying levels of religiosity. After having introduced the main features of American civil religion, the paper pays attention to the various obiter that the Supreme Court has offered about the constitutionality of this symbol. The conclusions focus on two aspects: a brief comparison with the Italian legal system, which underlines the existing similarities between the “history and tradition” argument fostered by the U.S. Supreme Court and the appeal to the “historical heritage” and the “religious culture” that can be found in the Italian legal and political debates on the display of the crucifix in the classroom and the teaching of the Catholic religion. Secondly, they reflect about the ideological and illiberal turn that the American civil religion may take.
L'autore
Assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato nell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Dipartimento di Giurisprudenza.
Note
Contributo sottoposto a valutazione - Article subjected to a double-blind evaluation. Parte del saggio è destinata a confluire in un’opera monografica di prossima pubblicazione, dal titolo “Il fine dei simboli”.