Il Codice del terzo settore: punto di arrivo o di partenza per la palingenesi degli enti religiosi? - di Antonino Mantineo

SOMMARIO: 1. Riordino o riforma del Terzo Settore? - 2. Il contributo che possono offrire gli ecclesiasticisti e i canonisti alla riflessione - 3. La traiettoria: dalla legislazione bilaterale sugli enti cattolici al diritto comune sugli enti religiosi - 4. L’art. 20 Cost.: una lettura rinnovata in una prospettiva sistemica - 5. La legge n. 222 del 1985 rimane apripista della legislazione statale in ottica promozionale e pluralista - 6. Intese dello Stato con le confessioni e collegamento/coincidenza tra le attività di religione o di culto e le attività “diverse” - 7. Superamento “di fatto” della specialità della legislazione bilaterale sugli enti religiosi - 8. Alcune osservazioni critiche sul Codice del Terzo Settore - 9. Un diritto comune sugli enti religiosi nell’ottica dell’interesse generale? - 10. Una nuova mission per gli enti cattolici sollecitata dalla Chiesa di Papa Francesco.

The Third Sector Code: arrival point or starting point for the religious bodies’ palingenesis?

ABSTRACT: Adopted on July 2017, the Third Sector Code promotes social groups to guarantee the constitutional principles of pluralism, participation, social solidarity, substantial equality. The essay analyses what are the most important innovations and the critical issues of Third Sector’s reform, in the law and religion’s perspective and in the canon law’s perspective. Indeed, this legal reform raises fundamental questions, involving Third Sector bodies, that are, at the same time, religious bodies, such as the importance to have in our legal system a general law for religious bodies. Furthermore, Pope Francis’ teaching recalls an ethic dimension in the economic activities for the Catholic bodies.