Fra Dante e Lutero. Centralità culturale della riflessione di Emilio Betti sull’interpretazione teologica nella tradizione occidentale -
SOMMARIO: 1. Preambolo - 2. Il “mundus hic”, sul quale all’ermeneutica in funzione normativa era dato riflettere la vigilia della metà del secolo XX – 3. (segue) Parallelismi nell’itinerario della ricerca di Emilio Betti e di Giuseppe Capograssi - 4. Lettura inclusiva implicita del mondo globale nelle contraddizioni del “secolo breve” e del suo ethos egemone - 5. (segue) Raccordi comparatistici principali nella memoria storica di Emilio Betti: l’età di Costantino, di Bartolo, di Leibniz. E i dubbi elusi (Napoleone, Pio IX, Bismarck), o di necessità postigli dalla storia spirituale germanica (la Riforma, con la sua apparente discontinuità fatale dalla tradizione gregoriano-cattolica) – 6. L’impatto su Betti dell’eccezionale acume critico-filologica dell’esegesi biblica protestante. Uno scontro inedito tra scienze storiche e credenze assorbite dal popolo cattolico sia per violenza istituzionale subita, sia mediante l’ermeneutica unificatrice della “Vulgata”, inficiata dai troppi limiti della versione di Girolamo. La Bibbia in tedesco di Lutero: tra filologia umanista e prudenza pastorale - 7. (segue) Ragione e torto nel dibattito sulla giustificazione. Concordanza delle due dottrine nella convinzione dell’inanità degli sforzi del credente di vivere una vita eticamente razionale nei rapporti con Dio e col prossimo. Dai dubbi su una disconferma cattolica della Riforma al graduale riconoscimento di un’incompiutezza del sistema valoriale “cattolico” - 8. Emersione di un ethos borghese aconfessionale dagli orientamenti prevalenti nella coscienza cristiana come fattore immanente alla storia della laicità. Il buon costume come categoria civilistica; riconoscimento di un suo possibile percorso extracostituzionale, parallelo a quello delle norme imperative e dell’ordine pubblico – 9. Permanenza-impermanenza dell’accettazione di un tale possibilismo policentrico nella generalità delle formazioni confessionali: “via crucis” dell’idea di una tolleranza nella convivenza di più mondi extraeuropei, costretti in una nuova (e più complessa) fase di globalizzazione. Rinvio.
L'autore
già professore ordinario di Diritto canonico nell’Università degli Studi di Teramo,Facoltà di Giurisprudenza.
Note
Il contributo, non sottoposto a valutazione, riproduce il testo della relazione dal titolo “Fra Dante e Lutero. Betti e l’interpretazione teologica” tenuta al Convegno di studi sul tema “Dall’esegesi giuridica alla teoria dell’interpretazione: Emilio Betti (1890-1968)” organizzato dall’Istituto Emilio Betti di Scienza e Teoria del Diritto nella storia e nella società e dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bergamo (Bergamo, 25-27 ottobre 2018); è destinato alla Pubblicazione negli Atti.