Diritto dell’Unione europea e status delle confessioni religiose. Profili lavoristici -
SOMMARIO: 1. Introduzione – 2. La rilevanza del fenomeno religioso nei rapporti di lavoro nel diritto dell’Unione europea: dal Trattato di Amsterdam a quello di Lisbona – 3. Religione e rapporto di lavoro prima del Trattato di Amsterdam: tendenza espansiva del principio di eguaglianza e limiti ai diritti di circolazione – 4. La direttiva 2000/78/CE e il divieto di discriminazione per motivi religiosi: conseguenze per le legislazioni statali e per i poteri organizzativi dei datori di lavoro (in particolare, la questione del riposo domenicale e delle festività) – 5. L’art. 4, dir. 2000/78/CE: la deroga in favore delle cd. organizzazioni di tendenza – 6. L’importanza della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo a fini interpretativi dell’ampiezza della deroga: i casi Vallauri, Obst e Schüths – 7. La garanzia delle libertà collettive (di religione e sindacale) come precondizione indispensabile per l’esercizio dei diritti di libertà individuale: l’“individualismo” esasperato della giurisprudenza europea.
L'autore
Ricercatore di Diritto del lavoro nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica del S. Cuore di Milano.
Note
Relazione tenuta al Convegno di studi sul tema “Diritto della Unione Europea e status delle confessioni religiose” (Roma, Istituto Sturzo, 8-9 ottobre 2010) organizzato dal Centro Studi sugli Enti Ecclesiastici – CESEN, destinata alla pubblicazione negli Atti, pubblicata per la cortese disponibilità del CESEN.