Deradicalizzazione laica e alfabetizzazione cibernetica: la strategia multisettoriale per la prevenzione positiva del nuovo terrorismo religioso - di Edoardo Benato

Lay deradicalisation and cybernetic literacy: the multisectorial strategy for the positive prevention of the new religious terrorism 

ABSTRACT: Modern, religiously-motivated terrorism takes advantage of two newly emergent factors in order to attract new recruits: cognitive radicalization and cyberspace. The former consists of an entirely psychological process, one geared towards developing a religious-political system to subvert the democratic institutions of a country. The latter, on the other hand, is a tool which facilitates the continuous distribution of terrorist content online and the commission of new crimes, not prosecuted under the scope of criminal law’s traditional categories (cybercrimes). These two factors increase the probability that an aspiring terrorist will commit a crime the purposes of which are covered by the art. 270-sexies c.p. However, the Italian strategy to counteract this phenomenon remains focused on the hyperproduction of legal paradigms. Preventive measures adopted by the Italian legislator, on the other end, are exclusive negative and may not satisfy the requirements of the European Court of Human Rights in relation to the necessary guarantee of rights. Cybernetic literacy and deradicalisation are positive preventative measures, thus far unknown to the Italian legislator; their combined use negates the criminal potential of cognitive radicalisation and cyberspace usage through the stifling of the extreme political consequences, which arise when one professes a subversive religious strain developed by the cyber-radicalised. It is however, of the utmost importance that the principles of lay state and religious freedom are preserved when such measures are adopted.

ABSTRACT: Il moderno terrorismo di matrice religiosa sfrutta due nuovi fattori per reperire ulteriori adepti: la radicalizzazione cognitiva e il cyberspazio. La prima consiste in un processo esclusivamente psicologico volto all’elaborazione di un sistema politico-religioso da sostituire all’ordine democratico dello Stato. Il secondo, invece, è uno strumento che consente di diffondere illimitatamente contenuti terroristici online e commettere nuovi reati non soggetti alle categorie tradizionali del diritto penale. Tali due fattori accrescono la probabilità che l’aspirante terrorista commetta un futuro reato (pericolosità sociale) con una delle finalità previste dall’art. 270-sexies c.p. Purtuttavia la strategia italiana per il contrasto del fenomeno resta incentrata sull’iperproduzione di fattispecie criminose costruite secondo tecniche di anticipazione della soglia della rilevanza penale (artt. 270-bis c.p. e ss.). D’altro canto, le misure di prevenzione note all’ordinamento italiano sono solo negative (d.lgs. 159 del 2011) e non sembrano soddisfare pienamente i livelli di garanzia recentemente richiesti dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. L’alfabetizzazione cibernetica e la deradicalizzazione sono misure di prevenzione positiva ignote al legislatore italiano. La loro combinazione, purché rispetti il supremo principio di laicità e la libertà religiosa, consente di azzerare il potenziale criminogeno dei due nuovi fattori attraverso la depoliticizzazione della professione della religione eversiva elaborata dal cyber-radicalizzato.

SOMMARIO: 1. Radicalizzazione e cibernetica: il nuovo volto del terrorismo religioso, la nuova sfida per gli ordinamenti giuridici occidentali - 2. La definizione penalmente rilevante di radicalizzazione religiosa - 3. Il cyberspazio come nuovo locus commissi delicti - 4. La reazione dell’ordinamento italiano al terrorismo religioso - 5. Profili critici connessi all’anticipazione della tutela penale in funzione preventiva - 6. Natura e contesto delle condotte con finalità di terrorismo (art. 270-sexies c.p.) - 7. Le misure di prevenzione negativa disciplinate dal d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159 (così detto Codice antimafia): natura, funzione e rapporti con la pena in materia di contrasto al terrorismo - 8. I presupposti applicativi delle misure di prevenzione contro il terrorismo religioso alla luce della recente giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (la sentenza De Tommaso c. Italia e il parere consultivo 14 dicembre 2023) - 9. Gli indici della cyber-radicalizzazione quale forma di pericolosità terroristica - 10. Il modello di prevenzione positiva contro il terrorismo di matrice religiosa – 11. L’alfabetizzazione cibernetica nel contesto del cyberspazio - 12. La prevenzione positiva della deriva comportamentale del processo di radicalizzazione: la deradicalizzazione laica - 13. Osservazioni conclusive.