“A chiare lettere” - Editoriali • Il concorso per medici non obiettori all’IVG e il signor Traps (di Nicola Colaianni) -
1 - Un concorso “scomodo” quello bandito dall’ospedale “San Camillo” di Roma per l’assunzione di due medici da dedicare specificamente alle prestazioni assistenziali di interruzione volontaria della gravidanza (hinc: IVG) rese in attuazione della legge n. 194 del 1978. Di quelli che suscitano immediate reazioni emotive e ideologiche, ma spesso perciò giuridicamente banali e superficiali, tra favorevoli e contrari. Non è una patologia italiana, beninteso: in America essere pregiudizialmente pro life o pro choise, a prescindere da ogni valutazione di contesto, può determinare l’esito delle elezioni presidenziali. Le conseguenze dell’analoga contrapposizione, emersa dalla gran messe di interventi sulla stampa italiana nei giorni scorsi, sono molto meno preoccupanti ma nondimeno da non trascurare per la tenuta del principio di laicità dello Stato. (continua)
L'autore
già professore ordinario di Diritto ecclesiastico nell'Università degli Studi "Aldo Moro" di Bari, Dipartimento di Giurisprudenza.
Note
Contributo non sottoposto a valutazione.Per comodità del lettore si riporta in calce il testo integrale del Decreto del Commissario ad Acta di Autorizzazione all’assunzione in deroga al blocco del turn over – anno 2015 per l’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini, in data 8 giugno 2015, n. U00227.